Il Piano Genitoriale: un nuovo strumento per la tutela del minore nei procedimenti familiari
La riforma Cartabia ha introdotto nel processo civile una significativa innovazione in materia di diritto di famiglia: il Piano Genitoriale, previsto dall’art. 473-bis.12 c.p.c. Si tratta di un documento obbligatorio nei procedimenti contenziosi che coinvolgono figli minori, come separazioni giudiziali, divorzi o cessazioni di convivenza. La sua funzione è quella di offrire al Giudice una rappresentazione concreta e dettagliata della quotidianità del minore al momento dell’instaurazione del giudizio.
Il Piano Genitoriale deve contenere informazioni su scuola frequentata, attività extrascolastiche, relazioni familiari e sociali, abitudini educative e ricreative. Lo scopo è duplice: da un lato, consentire al Giudice di adottare decisioni conformi all’interesse superiore del minore, evitando soluzioni astratte o disancorate dalla realtà familiare; dall’altro, orientare i genitori verso una riflessione condivisa sulle reali esigenze del figlio, al di là del conflitto.
La redazione del Piano Genitoriale compete a ciascun genitore in modo autonomo: il ricorrente lo allega all’atto introduttivo, il convenuto alla comparsa di costituzione e risposta. In caso di divergenze tra i piani presentati, il Giudice può formulare una proposta di piano, la cui accettazione comporta l’obbligo per le parti di rispettarne i contenuti. L’inosservanza può dar luogo a sanzioni, anche pecuniarie, ai sensi dell’art. 473-bis.39 c.p.c.”